Incidente di Modena sull’A1 uno spunto per parlare di rinuncia alla rivalsa

Incidente di Modena sull’A1: uno spunto per parlare di rinuncia alla rivalsa

Non si parla d’altro in queste ore sul web. L’incidente di Modena sull’A1 ha colpito la nostra attenzione e le ragioni sono diverse. Innanzitutto perché dispiace sempre molto quando perdono la vita dei ragazzi. Poi perché la dinamica dello schianto in automobile sembra proprio figlia di questi tempi social.

Cos’è successo? Partiamo dalla fredda cronaca per chi ancora ignorasse i fatti. Nella notte tra sabato 18 e domenica 19, due giovani uomini di Reggio hanno condiviso su Facebook un video in cui si riprendono mentre sono in viaggio sull’autostrada tra Modena nord e Modena sud diretti ad una festa techno. Lo stato del conducente si presume non idoneo alla guida di un mezzo, ancor più perché lanciato alla velocità di 220 chilometri orari su strada bagnata. Con voce impastata, probabilmente per i fumi dell’alcol, infatti, proprio il conducente spiega all’amico:

Questa Bmw è un mostro, siamo a 220 chilometri orari

Il tasso alcolico ha giocato un brutto scherzo ai protagonisti di questa diretta Fb. Pochi istanti dopo la pubblicazione, infatti, sono rimasti coinvolti in un brutto incidente che non ha lasciato superstiti. La polizia sta ancora indagando sull’accaduto ma quel che emerge è drammatico.

Secondo l’ipotesi più plausibile, i due amici, dopo l’impatto, sono riusciti ad uscire dall’abitacolo. Subito dopo sarebbero stati travolti ed uccisi da un’altra auto che transitava sull’A1. I due corpi sono stati trovati a parecchi metri di distanza dall’abitacolo dell’auto. I soccorsi dell’incidente di Modena sull’A1 sono stati rapidi ma non c’è stato nulla da fare.

Chi erano le vittime dell’incidente di Modena sull’A1

Al volante della macchina c’era Luigi Visconti, 39 anni, di origini napoletane. Aveva un lavoro a Castelnovo Sotto (Reggio Emilia) come operatore socio-assistenziale ed era stato raggiunto da pochi giorni dai genitori a Reggio. Visconti aveva compiuto gli anni giovedì e forse il viaggio a Rovigo era un modo per festeggiare.

Il passeggero, invece, era Fausto Dal Moro, 36 anni. Lavorava come parrucchiere in un negozio di Correggio, gestito da cinesi ma alle spalle aveva una vita dura fatta di affidi e rapporti complessi con la madre.  

La rinuncia alla rivalsa

Questa tragedia, però, ci dà lo spunto per riflettere sulla rinuncia alla rivalsa. Di fronte ad un evento simile, in condizioni normali, una compagnia assicurativa avrebbe fatto rivalsa sul conducente. Cioè?

Spiegato in modo semplicistico, se sei ubriaco e sfrecci a 220 chilometri orari in autostrada, una Rca Auto tradizionale paga i danni e poi si rifà su chi era al volante in quelle condizioni oltre la soglia di sicurezza. Tutto questo, però, è possibile evitarlo sottoscrivendo una clausola di rinuncia alla rivalsa che alza il premio della RC Auto ti protegge maggiormente quando sei in strada.

Cos’è la rinuncia alla rivalsa

Dall’incidente di Modena sull’A1 arriviamo alla definizione di rivalsa che dà il Codice delle Assicurazioni all’art. 144 comma 2:

in caso di incidente, se viene riscontrata la cattiva condotta dell’assicurato responsabile del danno, la compagnia assicurativa ha diritto di rivalsa. Dopo aver liquidato i danni causati a terzi, l’assicurazione ha diritto di richiedere all’assicurato la restituzione totale o parziale della somma versata

A cosa serve

Va da sé che questo strumento di tutela altri non è che una clausola facoltativa che annulla l’azione di rivalsa che potrebbe esercitare dall’assicurazione. Detto in modo ancora più semplice, la sottoscrizione alla rinuncia alla rivalsa elimina la possibilità che la compagnia di assicurazione si rivolga a te per chiedere il rimborso del risarcimento pagato.

Perché acquistare la rinuncia alla rivalsa

Torniamo al brutto incidente di Modena sull’A1 per capirlo nel concreto.

Se ci fosse stata nella Rca Auto del ragazzo e fosse stata inerente alla possibilità di avere tasso alcolemico superiore al limite imposto dalla legge, i danni sarebbero stati pagati interamente dalla compagni assicurativa. Usiamo il condizionale per una ragione precisa.

Sempre nel video comparso sui social, la posizione del conducente si complica andando oltre alla copertura della rinuncia alla rivalsa. L’altro giovane in auto dice:

Ci fermiamo in Autogrill? No. Ci sta aspettando la droga e il resto

Le due vittime, quindi, stavano seguendo uno stile di vita complesso da tutelare a livello assicurativo.