Chadwick Boseman: un super-eroe che ci insegnerà tanto

La morte di Chadwick Boseman ha toccato i cuori di tutto il mondo. Non solo perché, quando se ne va via un attore famoso (e agli occhi di tutti intoccabile) fa sempre impressione, ma anche perché l’artista era il volto dell’iconico Black Panther, primo super-eroe di colore della Marvel e re di Wakanda. E’ forte il contrasto tra l’immaginario di un titano nero indistruttibile e la realtà di un uomo che ha dovuto a lungo combattere contro una malattia brutta. Eppure, anche in questo epilogo triste, la sua storia potrà insegnare molto a tanti.

Partiamo dai fatti e poi analizziamone il senso.

La cronaca

Il 30 agosto 2020 è morto a soli 43 anni l’attore Chadwick Boseman, che il mondo ha imparato ad amare nei panni dell’eroe Marvel Black Panther. La causa è stata un cancro al colon. Con queste parole spiega l’accaduto il suo portavoce:

E’ morto a casa sua, con la moglie e la famiglia al suo fianco.

Una notizia forte, ancor più considerando che Chadwick Boseman non aveva mai parlato pubblicamente della sua battaglia e aveva, anzi, continuato a lavorare su grandi produzioni film di Hollywood.

Chi era Chadwick Boseman

La “Pantera Nera” è passata alla storia per essere diventato il primo super-eroe nero a ottenere un suo film indipendente nel franchise da record Marvel. “Black Panther”, ambientato nell’immaginario regno africano di Wakanda, è stato adorato dalla critica e dal pubblico diventando la prima pellicola tratta da un fumetto ad essere nominata per il miglior film agli Oscar e incassando oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo.

All’inizio della carriera di Boseman ci sono state interpretazioni di icone nere come:

  • Jackie Robinson in ‘”2″;
  • James Brown in “Get on up'”;
  • John in “Da 5 bloods” di Spike Lee.

A dimostrazione del segno che Chadwick Boseman ha lasciato nel mondo c’è l’affetto social che è ancora palpabile nell’aria.

Un tweet da record

La notizia dell‘improvvisa morte dell’attore Chadwick Boseman ha sconvolto tutti, tra fan e colleghi. Ecco perché l’ultimo messaggio pubblicato sul profilo del protagonista di “Black Panther”, dove la sua famiglia ne annuncia la scomparsa, è diventato il tweet più apprezzato nella storia del social, Il tweet da record è stato ufficializzato dall’account di Twitter, che ha ritwittato il messaggio con queste parole:

Il tweet con più like di sempre. Un tributo degno di un re

L’onda di commozione e affetto procurata dalla morte prematura di Chadwick Boseman è stata incontrollabile. La morte di cancro dimostra l’importanza della prevenzione e l’inesorabile verità che in malattia siamo tutti uguali: anche supereroi e re. La chiosa sulla vita di Chadwick Boseman la fa l’ex presidente Barack Obama con queste parole:

Essere giovane, dotato e nero; usare quel potere per dare a loro eroi a cui guardare; e fare tutto questo essendo malato… che uso straordinario dei suoi giorni.

L‘ultimo tweet di Chadwick Boseman è stato scritto quando era già grave, ed è stato pubblicato l’11 agosto, con una dedica a Kamala Harris. Da ragazzo aveva frequentato la Howard University (ateneo storicamente frequentato da studenti afroamericani), come la candidata Dem alla vicepresidenza.

L’addio dei bambini

La scena più toccante della parabola di Chadwick Boseman l’hanno regalata i bambini di tutto il mondo. Su Facebook, Instagram e Tik Tok, infatti, sono arrivate milioni di fotografie ritraenti commossi funerali di Black Panther con tutti gli Avengers in fila a tributare l’ultimo saluto all’amico eroe e i piccoli a salutare il re di Wakanda con le braccia incrociate sul petto in segno di rispetto.

E da queste immagini forti che deve arrivare il messaggio al mondo. La salute è un bene prezioso, forse il più prezioso, ed è fondamentale fare di tutto per tutelarlo. Ecco perché è necessario proteggere i proprio cari in ogni modo con polizze come la nostra Globale Salute che ti offre tutti gli strumenti per portare avanti la giusta prevenzione.

Nessuno avrebbe potuto far andare diversamente la parabola di Boseman, sia chiaro, ma è bene “usare” la forza di questo esempio per ricordare che, se anche un super-eroe e re si può ammalare e soccombere, allora nessuno deve mai sottovalutare la salute sua e della famiglia.

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